sabato 25 gennaio 2025

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Filosofia era la materia che scelsi per il mio orale alla maturità classica del 1969; Heidegger fu l’argomento di una mezzora memorabile, esplosiva con il membro esterno di commissione che evidentemente odiava il filosofo tedesco. “Il modo di essere della verità e la presupposizione della verità” diventò il campo di scontro: ricordo bene… Nel cielo stanno cominciando a passare con imbarazzante frequenza meteoriti come frammenti di vite in comune. Io adesso mi sento smarrito. Nella seconda di copertina del testo di Pirandello UNO NESSUNO E CENTOMILA scrissi 39 anni fa: “Noi presupponiamo la verità non come qualcosa che stia “al di fuori” e “al di sopra” di noi e a cui noi ci rapporteremmo come ci rapportiamo ad altri “valori”. Non siamo noi a presupporre la “verità”, ma essa è ciò che rende ontologicamente possibile che noi possiamo esser siffatti da “presupporre” qualcosa. E’ la verità che rende possibile qualcosa come il presupporre.” M.HEIDEGGER-ESSERE E TEMPO Il libro si trova nella biblioteca di casa a Palermo, lo custodisce mia madre.

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Colloqui moderati per forza di cose.